I traumi sportivi possono essere di due tipi:
- acuti, ovvero causati da traumi e forze meccaniche violente e immediate,
- cronici, cioè dovuti a microtraumi e sollecitazioni ripetute nel tempo.
Oltre ai più classici e conosciuti infortuni sportivi, quali ad esempio distorsioni e fratture esistono dunque numerosi problematiche di salute apparentemente minori ma altrettanto lesive, legate in modo stretto all’attività sportiva specifica svolta da chi ne soffre.
Si tratta principalmente di patologie da “sovraccarico funzionale”: la ripetizione intensa e continua di alcuni gesti sportivi può infatti comportare l’insorgere di lesioni dannose tanto quanto quelle conseguenti ad episodi più violenti.
Origine e conseguenze
L’origine di problemi cronici associati allo sport è dunque da ricercare in un’azione microtraumatica che si accumula nel corso degli allenamenti e delle gare e che innesca un processo difensivo dei tessuti che prende il nome di infiammazione.
Le strutture corporee che principalmente subiscono i danni dallo stress indotto da un gesto atletico specifico sono:
- tendini e legamenti
- cartilagini e articolazioni
- unghie
- ossa
È importante conoscere anche questo tipo di traumi sportivi non soltanto per una corretta diagnosi, ma anche e soprattutto per cercare di prevenire o limitare l’evoluzione di una lesione.
Il trauma acuto, infatti, manifesta in modo immediato le sue conseguenze, mentre il microtrauma, per la sua peculiare caratteristica di agire in modo continuativo, ha un effetto lesivo che si accumula progressivamente e può provocare danni macroscopici come le tendinopatie, l’erosione delle cartilagini, le artrosi secondarie e le fratture da stress.
Alcuni esempi di patologie particolarmente frequenti legate allo stress articolare e muscolotendineo indotto da un gesto atletico specifico sono la spalla del lanciatore e del nuotatore, il ginocchio del saltatore, il gomito del tennista e del golfista, la caviglia del calciatore e il dito da tappeto erboso.
Cause e fattori scatenanti
Molteplici possono essere i fattori che concorrono all’insorgere di microtraumi sportivi.
- Età: la comparsa dei fenomeni di sovraccarico è più frequente negli atleti maturi, sia per la durata della carriera sportiva, sia perché le strutture corporee sono meno resistenti ai carichi ripetuti ed hanno minore capacità di recupero.
- Caratteristiche e condizioni fisiche: i difetti di assialità di un arto o di un segmento scheletrico, le dismetrie degli arti inferiori e gli squilibri muscolari possono portare ad una non corretta distribuzione del carico con conseguenti tendinopatie a vari livelli.
- Disciplina scorretta: gliallenamenti eseguiti con carichi non bilanciati, un’errata programmazione, tempi di recupero insufficienti ed esercizi svolti con pesi eccessivi hanno conseguenze fortemente lesive e spesso molto sottovalutate.
- Superfici sintetiche e naturali: materiali di piste e palestre o troppo rigidi o troppo elastici e terreni eccessivamente pesanti in inverno o secchi in estate sottopongono il fisico a traumi ripetuti che dal piede salgono al ginocchio e possono coinvolgere l’intera gamba.
- Calzature inadeguate o specifiche: scarpe non adatte e caratteristiche specifiche di alcune tipologie di calzature richieste in determinati sport, come le scarpe da calcio, gli scarponi da sci, le punte in gesso delle scarpette da danza classica, possono favorire ulteriormente l’insorgere di microlesioni specifiche.
Un caso particolare: unghie dei piedi e attività sportiva
La pratica sportiva può avere delle conseguenze specifiche anche sull’aspetto e la salute delle unghie dei piedi.
Unghie doloranti, che si spezzano, cambiano forma o colore possono essere legate a onicodistrofie causate da microtraumi o traumi dell’unghia.
A provocarle può essere un piccolo trauma, ma ripetuto nel tempo, come ad esempio lo sfregamento continuo dell’alluce per il podista che si allena sulle lunghe distanze o l’atleta che pratica corsa in montagna, che sollecita continuamente gli alluci. Anche una ballerina di danza classica sollecita continuamente gli alluci, portando il suo peso sulle punte in gesso. Altre volte, invece, l’episodio traumatico può essere più violento, come ad esempio nel caso di un contrasto a calcio o di un impatto su una superficie dura del piede nudo, così come previsto in alcune arti marziali.