Trattamento delle ferite

USTIONI E SCOTTATURE: GRADO, CAUSE E TRATTAMENTO

Con il termine ustione si identifica una lesione della cute (e nei casi più gravi anche dei tessuti sottocutanei) provocata dal calore.
Scottature e piccole ustioni a mani, polsi e viso rappresentano uno dei più frequenti infortuni che avvengono in ambiente domestico o lavorativo.
Conoscere le cause delle ustioni, identificarne il livello di gravità e sapere cosa fare e cosa no quando ci si scotta è importante per fronteggiare al meglio la situazione.

Classificazione delle ustioni

La gravità di un’ustione dipende da due fattori: la superficie corporea interessata e la sua profondità. Tanto una scottatura superficiale quanto un’ustione più profonda necessitano di essere trattate nel modo corretto: per le prime si potrà intervenire con rimedi topici che possono favorire la rigenerazione della cute lesa; per le seconde sarà necessario in primo luogo un intervento medico e, successivamente, seguire le indicazioni perché la convalescenza e il recupero si svolgano al meglio.

• Classificazione per estensione della lesione:

  • si parla di scottature localizzate quando la superficie interessata è inferiore al 20% nell’adulto e al 12-15% nei bambini;
  • se l’ustione ha un’estensione maggiore si parla invece di ustioni diffuse, i cui effetti generali possono interessare anche gli organi interni.

• Classificazione per profondità della lesione:

  • Ustioni di I grado – sono leggere scottature che interessano solo lo strato più superficiale dell’epidermide. All’arrossamento della zona ustionata, dovuto alla dilatazione dei capillari in superficie, talvolta si accompagnano gonfiore e bruciore. Questo tipo di scottature generalmente non richiede l’intervento di un medico e guarisce nel giro di 5-7 giorni senza lasciare cicatrici ma si tratta comunque di una lesione da non trascurare. 
  • Ustioni di II grado – interessano tanto gli strati superficiali quanto quelli più profondi della cute (il derma) e comportano la comparsa di bolle (flittene) dovute alla fuoriuscita del plasma dai capillari cutanei coinvolti. Anche in questo caso il paziente lamenta dolore e bruciore intensi. Le lesioni più superficiali generalmente guariscono in 10-15 giorni senza lasciare segni; quelle più profonde, invece, necessitano di più tempo e possono lasciare cicatrici. 
  • Ustioni di III grado – in questo caso, il più grave, oltre allo strato dell’epidermide e del derma vengono danneggiati anche i tessuti sottostanti (tessuto adiposo e muscolare, fino ad arrivare alle ossa): si assiste alla morte (necrosi) dei tessuti cutanei e alla comparsa di macchie nere e croste (escare). La cute appare di colore marrone, nero o bianco marmoreo ed è dura al tatto. Non vi è quasi mai dolore, in quanto le cellule nervose sono state totalmente danneggiate. Queste scottature devono essere trattate da personale medico il prima possibile e solitamente lasciano cicatrici evidenti.

Cause

L’ustione può essere causata non solo da un contatto diretto con una fonte di calore elevato come fuoco, liquidi bollenti e vapore, o con sostanze chimiche (ad esempio candeggina, acido muriatico) ma anche da un’eccessiva esposizione al sole (comprese le lampade abbronzanti) e dalla corrente elettrica (folgorazione).

Cosa fare e cosa no in caso di ustione

Non bisogna mai sottovalutare un’ustione, di qualsiasi grado essa sia, per evitare la comparsa di infezioni o complicanze.

Gli obiettivi del trattamento delle ustioni sono essenzialmente ridurre gli effetti del calore sulla pelle ed impedire l’entrata di germi nell’area interessata.

Il primo trattamento delle ustioni è il raffreddamento della zona colpita in modo da fermare l’avanzare della lesione procurata dal calore: per farlo è necessario mettere la parte ustionata a contatto con acqua corrente fredda, almeno per cinque minuti. In alternativa si può effettuare un impacco freddo, utilizzando un panno pulito imbevuto di acqua.

Se si è in presenza di ustioni gravi (di secondo e di terzo grado), dopo aver raffreddato la zona colpita con acqua è importante rivolgersi al più vicino Pronto Soccorso. Non bisogna in nessun caso applicare pomate, oli né ghiaccio: potrebbero peggiorare la situazione.
L’unica cosa che si può usare è, come detto, l’acqua fredda. In particolare sulle ustioni del viso un panno imbevuto di acqua fredda protegge organi delicati come gli occhi e minimizza eventuali lesioni.
Nel caso in cui gli abiti siano rimasti attaccati alla pelle ustionata non bisogna tentare di staccarli: sarà il medico a effettuare questa delicata operazione.

Se l’ustione è invece di entità più lieve (di primo grado) il raffreddamento con acqua corrente non gelata è sufficiente per stabilizzare la situazione e si potrà poi accompagnare la guarigione con prodotti specificatamente formulati per il trattamento di questo tipo di lesioni.  

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