Quando ci facciamo male e la pelle risulta danneggiata, il corpo attiva una reazione biologica chiamata cicatrizzazione. È un processo complesso, durante il quale l’organismo si impegna per bloccare la fuoriuscita di sangue, riparare i tessuti danneggiati e richiudere i lembi di pelle. Ricostruire il tessuto esattamente com’era in origine richiede all’organismo uno sforzo consistente e costante, per un lungo periodo di tempo.
Il processo si struttura in 3 fasi:
1. Fase infiammatoria (da 2 a 4 giorni)
Inizialmente il corpo forma un coagulo di sangue che va ad arrestare l’emorragia.
Subito dopo si impegna per contrastare l’infezione reagendo ai batteri e agli eventuali corpi estranei. Alcune cellule specializzate distruggono il tessuto danneggiato e i capillari sanguigni favoriscono il passaggio delle cellule immunitarie nella zona interessata.
2. Fase di riparazione (da 10 a 15 giorni)
L’organismo inizia a compensare la perdita di tessuto attraverso la sintesi di fibre di collagene. Forma sulla ferita un nuovo strato superficiale di pelle, detto epitelio.In contemporanea, fa contrarre la ferita permettendo l’avvicinamento dei bordi.Svariate cellule entrano in azione per chiudere la ferita.
3. Fase di maturazione (da 2 mesi a 2 anni)
Il collagene e le fibre di elastina si stratificano per dare struttura alla pelle. Anche i vasi sanguigni si ripristinano, ritornano la resistenza e l’elasticità della pelle. Per rigenerare una ferita di media entità, la pelle ci mette circa 2 anni per tornare allo stato originario
Per questo le cicatrici spesso sono antiestetiche: la priorità è che la parte danneggiata torni funzionale nel minor tempo possibile. L’istinto di conservazione prevale sull’estetica.
Il risultato del processo di cicatrizzazione di una ferita è imprevedibile, e varia da persona a persona a seconda dell’età e delle caratteristiche dell’organismo. Tuttavia, esistono trattamenti topici che grazie alla loro formulazione supportano il processo di cicatrizzazione e favoriscono la rigenerazione dei tessuti, minimizzando la possibilità che si formi una cicatrice visibile e antiestetica.