Quando si parla di ematomi, ecchimosi ed edemi il rischio di fare confusione è molto diffuso.
Il motivo principale consiste soprattutto nel fatto che i termini “ematoma” ed “ecchimosi” identificano entrambi delle raccolte di sangue al di fuori dei vasi sanguigni a seguito di un trauma in grado di rompere le pareti vasali, senza ledere la pelle.
Quindi qual è la differenza? Tutto dipende da due fattori principali: la gravità del trauma che li provoca e le dimensioni che raggiungono.
EMATOMA
L’ematoma è un versamento di sangue all’esterno del circolo sanguigno ed è provocato dalla rottura della parete di un vaso sanguigno, generalmente in seguito a un trauma, una contusione o un urto violento.
Per definizione stessa, le dimensioni dell’ematoma superano i 2 centimetri di diametro.
Tipica degli ematomi superficiali è la variazione della cromia. Inizialmente compare una macchia rossastra; dopo un paio di giorni, l’ematoma assume una colorazione bluastra/violacea, talvolta nera. Dopo circa una settimana, l’ematoma si veste di giallo-verdastro e scompare completamente nell’arco di una quindicina di giorni.
Gli ematomi possono svilupparsi a qualsiasi età, tuttavia sono più frequenti nelle persone anziane, per la pelle più sottile e la maggiore fragilità vascolare, e nei bambini facilmente soggetti ad urti e traumi mentre giocano.
In caso di traumi a zone particolarmente a rischio come testa, torace o addome è indispensabile che un medico, con appositi esami strumentali, verifichi la presenza di un ematoma e stabilisca la procedura da seguire. A volte è necessario intervenire chirurgicamente per accertare la posizione esatta dell’ematoma, procedere alla sua rimozione e ripristinare l’integrità del vaso sanguigno danneggiato.
Gli ematomi di più lieve entità possono invece essere curati con l’applicazione di borse di ghiaccio e l’utilizzo di rimedi topici che aiutino il riassorbimento, da applicare sulla zona interessata.
ECCHIMOSI
L’ecchimosi, più comunemente detta livido, è invece una fuoriuscita di sangue da piccoli vasi sanguigni nei tessuti circostanti, generalmente dovuto a traumi di lieve entità, come i più comuni incidenti domestici.
Un’ecchimosi, per definirsi tale, deve presentare dimensioni comprese tra 1 e 2 centimetri.
L’ecchimosi si presenta inizialmente come una macchia di colore rossastro, che virerà col passare dei giorni ad un colore blu-viola e infine giallo-verde; tale colorazione è indicativa del tempo trascorso dall’evento scatenante.
Anche per il trattamento delle ecchimosi, come per quello degli ematomi lievi, si può associare l’applicazione di ghiaccio sul punto interessato dal trauma all’utilizzo di un prodotto topico specifico.
Esistono poi due ulteriori categorie di versamenti di sangue all’esterno dei vasi, distinte da ecchimosi ed ematomi per la loro piccolissima dimensione:
• petecchie, minuscole macchie di color rosso vivo, grandi quanto la capocchia di uno spillo
• porpora, macchioline di grandezza compresa tra 3 millimetri e 1 centimetro, dalla tipica colorazione violacea, caratteristica che ne determina il nome.
Mentre le ecchimosi sono dovute nella maggior parte a traumi lievi, petecchie e porpora possono essere un segnale della presenza di una fragilità dei vasi sanguigni o di malattie autoimmuni.
EDEMA
Un discorso a sé stante merita infine l’edema. Questo termine indica in particolare il gonfiore che compare in una zona del corpo a causa dell’accumulo di liquidi nello spazio libero presente tra le cellule, causato da diverse condizioni o malattie.
Sebbene possa interessare qualsiasi parte del corpo, quelle più frequentemente colpite dall’edema sono gli arti e le loro estremità (braccia e mani, gambe, caviglie e piedi). La sua comparsa può essere associata all’uso di farmaci, a particolari stati quali, ad esempio, la gravidanza o a malattie che colpiscono il cuore (come l’insufficienza cardiaca), i reni (amiloidosi o da immunocomplessi) e il fegato (cirrosi epatica).
I principali sintomi associati alla comparsa dell’edema sono:
• gonfiore del tessuto sottocutaneo, specialmente delle gambe e delle braccia
• pelle tesa e lucida
• permanenza di un avvallamento (“fossetta”) sulla pelle dopo essere stata premuta per diversi secondi.
La presenza di edema può essere ridotta, o eliminata, attraverso l’uso di farmaci che rimuovano i liquidi in eccesso (diuretici) e riducendo il contenuto di sale nel cibo. Tuttavia, quando l’edema è associato ad una malattia è necessario individuarne la causa ed intervenire in maniera opportuna.
Se oltre alla sintomatologia indicata si riscontrano anche difficoltà a respirare o dolore al petto è consigliabile rivolgersi subito al medico che indagherà la presenza di un edema polmonare. Anche se il dolore e il gonfiore alle gambe dovessero comparire, e perdurare, dopo un lungo periodo trascorso seduti, (come nel caso di un lungo viaggio aereo) è opportuno contattare un medico: potrebbero, infatti, essere causati dalla presenza di un coagulo di sangue in una vena (trombosi venosa profonda).