L’attività sportiva fa bene al fisico e all’umore. Ma può capitare di farsi male, in particolare nella pratica di sport di squadra come il calcio, il basket e la pallavolo, o nella lotta e nel pugilato. Alcuni sportivi tendono a sottovalutare i piccoli infortuni e, specialmente a livello amatoriale, non sempre si può contare sul consiglio di un preparatore atletico. Per poter riprendere presto gli allenamenti, è utile saper riconoscere i traumi lievi e come curarli.
Contusioni e ferite, che differenza c’è?
Fra i traumi da sport più ricorrenti, si trovano le contusioni. In generale, le contusioni si differenziano dalle ferite perché:
- sono prodotte da un urto o da una compressione senza lacerazione della cute;
- presentano la rottura dei vasi sanguigni sottocutanei.
L’emorragia generata da una contusione può manifestarsi sulla pelle con una macchia visibile, di diverse dimensioni e colori.
A seconda della gravità e del tipo di contusione, possono comparire:
- Lividi (ecchimosi): compaiono a seguito di un lieve colpo o di una caduta. Cambiano colore col passare dei giorni: da rosso un livido diventa violaceo, verdastro e poi giallo in seguito all’intervento dei globuli bianchi sull’emoglobina. Scompaiono in un paio di settimane.
- Ematomi: si formano in seguito a un forte impatto fisico o urti ripetuti. Li differenzia uno stravaso sottocutaneo di sangue più sporgente rispetto a un livido. Quando si forma sul cuoio capelluto, può dare luogo a un classico “bernoccolo”. In genere, un ematoma cutaneo scompare nel giro di qualche settimana.
I tipi di contusione da sport
Praticando sport si possono contrarre diversi tipi di contusione:
- contusioni cutanee: associate anche a una lacerazione della pelle, ad esempio in seguito a un fallo sul campo da gioco. È buona prassi disinfettare la ferita e applicare del ghiaccio per ridurre il gonfiore.
- contusioni muscolari: interessano i muscoli e danno origine a dolorosi ematomi, come i classici strappi muscolari. Per facilitare il recupero, è necessario far riposare l’arto interessato e si può ricorrere a utili terapie come i bendaggi elastici e le pomate antinfiammatorie.
- contusioni tendinee: affliggono i tendini e danno origine a limitazioni funzionali più o meno dolorose, frequenti nei calciatori. È assolutamente necessario stare a riposo in quanto lo sforzo potrebbe comportare la rottura del tendine; di solito si trattano con bendaggi, tutori e pomate medicali.
- contusioni articolari: sono gravi contusioni che interessano le articolazioni di braccia e gambe e comportano un versamento dei liquidi.Il trattamento si basa sul riposo della parte interessata e sulla crioterapia – nei casi più seri può essere necessaria un’immobilizzazione assoluta e un intervento di rimozione dei liquidi.
- contusioni ossee: lesioni molto dolorose che interessano le ossa e la membrana che le ricopre. Il trattamento richiede il riposo e la crioterapia.
Come proteggersi dalle contusioni
Per ciascuna disciplina sono previste specifiche norme di sicurezza con il preciso obiettivo di prevenire gli infortuni. Per minimizzare i rischi, ricorda di indossare sempre le protezioni e, per evitare i battibecchi… di giocare “pulito”!