La maggior parte delle infezioni vulvovaginali sono casi di vaginosi batterica o candida (ne abbiamo parlato qui). Tuttavia, esistono altri microorganismi che, sebbene meno comuni, possono causare infezioni vaginali. Andiamo a scoprire alcuni esempi…
La tinea cruris
La tinea cruris è un’infezione cutanea contagiosa causata da funghi dermatofiti, muffe che parassitano lo strato superficiale della pelle nutrendosi di cheratina. Le specie più comunemente responsabili includono il genere Trichophyton (in particolare Trichophyton rubrum e Trichophyton mentagrophytes) e il genere Epidermophyton (principalmente Epidermophyton floccosum).
In condizioni favorevoli (come la stagione calda, l’obesità e l’uso di indumenti umidi e stretti), questi funghi proliferano in maniera incontrollata e possono provocare la comparsa di piccole macchie rotonde con margini arrossati, che spesso desquamano, sulla pelle dell’area inguinale e che talvolta si possono estendere ai genitali.
La pitiriasi versicolor
La pitiriasi versicolor (o tinea versicolor) è un’infezione micotica provocata dal lievito Malassezia furfur.
Questo fungo di solito vive sulla superficie cutanea senza causare disagi. Tuttavia, in circostanze predisponenti (per esempio, con l’esposizione al sole), questi microrganismi possono moltiplicarsi e interferire con la produzione di Melanina (pigmento responsabile del colore della pelle), causando la comparsa di piccole macchie cutanee.
Queste macchie sono piatte e presentano un colore diverso rispetto al resto della pelle (più chiaro o più scuro). Sebbene siano più frequenti nella parte superiore del corpo, possono comparire in qualsiasi area, comprese – anche se meno frequentemente – vulva e vagina. Nonostante non sia contagiosa, si tratta di una condizione cronica che tende a ripresentarsi nel tempo.
Nocardiosi
La nocardiosi è un’infezione batterica rara causata dai bacilli gram-positivi del genere Nocardia (tra cui Nocardia minutissima) che si trovano di solito nel terreno e possono entrare in ferite aperte o tagli sulla pelle, provocando una condizione cutanea. L’attività agricola o il giardinaggio senza l’uso dei guanti e indumenti protettivi possono aumentare il rischio di contrarre questa infezione.
Questi batteri possono talvolta causare infezioni vulvovaginali, in particolare nei soggetti immunocompromessi, poiché il loro sistema immunitario non è in grado di combattere adeguatamente la diffusione dei batteri allo strato cutaneo della vulva e della vagina.
I sintomi che possono manifestarsi includono ulcere, arrossamento, gonfiore, pus nelle lesioni, dolore e fastidio.
Per ottenere una diagnosi precisa e un trattamento adeguato a tutti i tipi di infezioni vulvovaginali, è consigliabile consultare un medico specialista.